IL VINO SA DA DOVE VIENE E DOVE VA! /<<<<<</////||\\<<<<//////.//\//>>><///>////\//>>><<<//\\////////|||| //|||\||<<<<\||///\\\///>>>>>///|||\||.<\
CHI SIAMO //\//>>><<<//\\////////||\\<<///|||| //|||\||<<<<\||/<<<///.//<<<///||\\<
La Tenuta Burja unisce la tradizionale produzione vitivinicola della Valle del Vipava alla moderna
interpretazione dell’enologia. A pensarci bene, non sono forse la stessa cosa? In fondo, ciò che cerchiamo
in un buon vino non è forse riconoscere le nostre radici e il carattere dei sapori e percepire al contempo il terreno e il clima dei vigneti?
Filosofia
1. Credo nell'importanza dell’integrita anziché nei singoli interventi che risolvendo un problema ne sollevano altri tre.
In questo modo cerco di trovare le risposte alle mie eterne domande. Ascolto diverse opinioni provenienti sia dal mondo della scienza sia
da agricoltori con alle spalle anni di esperienza. Cerco di bilanciare le mie percezioni e i miei interventi materiali con una dimensione spirituale.
2. Rispetto le varieta locali. Percio ho deciso di acquistare un vigneto di Malvasia vecchio di 60 anni. Percio nei miei vigneti coltivo solo varieta della Valle del Vipava e della regione Primorska: Zelen, Schioppettino, Refosco, Ribolla, Malvasia, Riesling Italico, Franconia.
2. Rispetto le varieta locali. Percio ho deciso di acquistare un vigneto di Malvasia vecchio di 60 anni. Percio nei miei vigneti coltivo solo varieta della Valle del Vipava e della regione Primorska: Zelen, Schioppettino, Refosco, Ribolla, Malvasia, Riesling Italico, Franconia.
Nei vigneti ereditati si e conservato anche il Pinot nero, la mia passione e il mio omaggio personale alla Borgogna.
3. Apprezzo la diversita e la ricchezza dei nostri vigneti. Penso che la microflora sia un elemento importante dell'identita di ogni singola vigna. Il lavoro nei miei vigneti, che coltivo in linea con i principi dell'agricoltura biologica e biodinamica, e sempre al centro dell'attenzione. Voglio conoscere da vicino le caratteristiche del terreno e del clima di ogni singola area per scegliere le varieta piu appropriate e adeguarne la coltivazione.
3. Apprezzo la diversita e la ricchezza dei nostri vigneti. Penso che la microflora sia un elemento importante dell'identita di ogni singola vigna. Il lavoro nei miei vigneti, che coltivo in linea con i principi dell'agricoltura biologica e biodinamica, e sempre al centro dell'attenzione. Voglio conoscere da vicino le caratteristiche del terreno e del clima di ogni singola area per scegliere le varieta piu appropriate e adeguarne la coltivazione.
Cerco sempre
di fare un passo indietro e di capire come stimolare la natura, e in particolare il terreno, affinché possa esprimere
tutto il suo carattere nei miei vini.
4. Controllo poco e concedo molto. 4. Nella mia cantina tengo sotto controllo la temperatura e l'ossidazione, per tutto il resto cerco semplicemente di dare una mano alla natura. Opero in sinergia con la vite, il vino e la natura mediante fermentazioni spontanee, assicurando il contatto tra vinacce e mosto anche per i vini bianchi. Ritengo che la diversita dei ceppi di lievito contribuisca a rendere il vino piu complesso, consentendo al singolo vigneto di esprimersi in maniera originale.
4. Controllo poco e concedo molto. 4. Nella mia cantina tengo sotto controllo la temperatura e l'ossidazione, per tutto il resto cerco semplicemente di dare una mano alla natura. Opero in sinergia con la vite, il vino e la natura mediante fermentazioni spontanee, assicurando il contatto tra vinacce e mosto anche per i vini bianchi. Ritengo che la diversita dei ceppi di lievito contribuisca a rendere il vino piu complesso, consentendo al singolo vigneto di esprimersi in maniera originale.
Storia
Secondo alcune ricerche, la tradizione vitivinicola nell'area dell'attuale Slovenia vanta origini molto antiche e affonda le proprie radici nel Norico,
l’epoca che precede la nascita del Principato di Carantania (stele romana raffigurante una vite, un vaso e due pantere risalente al II secolo e
posta sopra l'ingresso principale della cattedrale di Maria Saal nell’attuale Carinzia). I Celti erano quasi sicuramente viticoltori e produttori di vino.
In seguito all’invasione romana del territorio, le tecniche vitivinicole cambiarono perché i Romani portarono con sé nuove varietà e
nuove modalità di produzione. All’epoca romana risale il riferimento al »vinum pucinum« che
sarebbe stato coltivato sulle rocce a est di Aquileia.
La »Situla di Vače« originaria del VI secolo a. C. e ritrovata nella località di Vače in Slovenia
proverebbe che durante alcune feste veniva bevuto il vino.
Sul territorio sloveno si formò ben presto anche uno speciale sistema di gestione democratica, chiamato diritto montano o consiglio montano (gorska pravda o gorski zbor), che è rimasto in vigore fino al 1848. Così venivano chiamate le assemblee dei produttori di vino e dei proprietari di vigneti. Un sistema del genere non esisteva né tra i bavaresi, né tra i longobardi, né tra gli avari.
Grazie a questa lunga e ricca tradizione vitivinicola vantiamo da sempre una vasta gamma di varietà autoctone, in particolare di vini bianchi.
Sul territorio sloveno si formò ben presto anche uno speciale sistema di gestione democratica, chiamato diritto montano o consiglio montano (gorska pravda o gorski zbor), che è rimasto in vigore fino al 1848. Così venivano chiamate le assemblee dei produttori di vino e dei proprietari di vigneti. Un sistema del genere non esisteva né tra i bavaresi, né tra i longobardi, né tra gli avari.
Grazie a questa lunga e ricca tradizione vitivinicola vantiamo da sempre una vasta gamma di varietà autoctone, in particolare di vini bianchi.
Nella Cronaca austriaca di Ottocaro (risalente intorno al 1306) vengono citate alcune varietà di vini sloveni quali il
Terrano (terran),
il Vipavec (win von Wippach), la Ribolla (reinwal), il Pinela
(pinol), il vino di Muggia (muglaere) e del Brda/Collio (ecke).
Un’ampia panoramica sulla viticoltura della Valle del Vipava ci viene fornita dall'opera di Matija Vertovec Vinicoltura per Sloveni (Vinoreja za Slovence, 1844) e di Janez Vajkard Valvasor La Gloria del Ducato di Carniola (Die Ehre des Hertzogthums Crain, 1689).
La famiglia Lavrenčič si trasferì nella Valle del Vipava nel 1499 e si dedicò, come buona parte della popolazione locale, all'agricoltura e alla viticoltura. Gli antenati di mia madre invece, i Žorž, erano fabbri, ma possedevano anche alcune vigne.
Un’ampia panoramica sulla viticoltura della Valle del Vipava ci viene fornita dall'opera di Matija Vertovec Vinicoltura per Sloveni (Vinoreja za Slovence, 1844) e di Janez Vajkard Valvasor La Gloria del Ducato di Carniola (Die Ehre des Hertzogthums Crain, 1689).
La famiglia Lavrenčič si trasferì nella Valle del Vipava nel 1499 e si dedicò, come buona parte della popolazione locale, all'agricoltura e alla viticoltura. Gli antenati di mia madre invece, i Žorž, erano fabbri, ma possedevano anche alcune vigne.
Missione
Continuare a coltivare la tradizione vitivinicola della Valle del Vipava e costruire assieme agli altri produttori dell'area un forte marchio vinicolo regionale. Godere delle migliaia di piccoli grandi momenti che ne derivano.DICONO DI NOI, PUBBLICAZIONI //\//>>><<<//\\////////><<<//\\//.//<<<//><<<//\\//
Articoli:
- Elegant pinot noir fra Slovenien, Børsen, maggio 2016
- Going off-piste: Itata and Vipava, Wilson on Wine blog, gennaio 2016
- Az én völgyem vörös, narancs és sárga, VinCE magazine, dicembre 2015 - gennaio 2016
- Magma z Etne in solze kavkaških fazanov, revija Reporter, št. 50, 14. dicembre 2015
- The Morning Claret: Burja Estate – Selection Bela 2010, ottobre 2015
- Vipava, Zelen och Pinela, maggio 2015
- With Wind Calm, Serenity in Slovenia, The New York Times, giugno 2014
- Slovenian, Hungarian whites for hearty fare, The Boston Globe, januar 2014
- Vina Burja, Drive & Style, ottobre 2013
- Okus tedna, Lavrenčič:bela burja 2010, Slovenske novice, 18. maggio 2013
- 100 Percent Grapes: Finding Natural Wine in Tuscany, settembre 2012
- Ruoka & Vini
- Vipavska Burja, Leon Beton
- Primož Lavrenčič, Paolo Ianna & Andreja Lajh, rivista GT, ottobre 2010
- V Kozarcu, Veter s severa, Gašper Čarman, Slovenske novice
- Burja noir 2010, Saso Dravinec, Primorske novice
- Burja, Damir Luketić, Livingstone
- Burja, dvorec Zemono 2011, Slovenske novice
- Žlahtna duša, Playboy, agosto 2011
- Nedelo Izbira, Po moje Tomaža Kavčiča, vino Burja bela 2009
Riconoscimenti e premi:
- Burja bela 2015: Chiocciola, Guida Slow Wine 2017
- Burja bela 2012: Miglior vino biologico - BEST OF ALPE ADRIA WINES 2015, Club Magnar Ben
- Zelen 2012: Med najboljšimi 8 pinelami in zeleni na slovenskem trgu (Revija Vino št. 4 / 2014)
- Burja bela 2010: corona, Vini Buoni d'Italia 2013, Touring editore, Vino del mese, Dolce Vita, novembre 2012
- Burja noir 2009: cinque stelle, Vinski vodič Slovenije, Robert Gorjak, Trenutno najboljša slovenska suha vina (Miha Štamcar, quotidiano Dnevnik, 29. otttobre 2011)
- Burja bela 2009: quatro stelle e mezzo, Vinski vodič Slovenije, Robert Gorjak, Sul menu di degustazione del ristorante Noma (aprile, maggio 2012)
- Burja bela 2008: Medaglia d'Oro Decanter World Wine Awards 2010, Cinque stelle, Vinski vodič Slovenije, Robert Gorjak
- Burja bela 2007: Medaglia d'argento Decanter World Wine Awards 2009
- Burja bela 2004: Medaglia di bronzo Decanter World Wine Awards 2007
VIGNETI //\//>>><<<//\\////////||\\<<///|||| //|||\||<<<<\||/<<<///./
1. Ravno Brdo (Podraga) 1,7 ha. Pinot nero, Franconia, Malvasia, Zelen, Riesling Italico, Ribolla.
2. Stranice (Podraga) 1,6 ha. Refosco, Schioppettino, Malvasia, Riesling Italico.
3. Zadomajc (Podraga) 0,8 ha. Pinot nero.
4. Golavna (Orehovica, Pasji rep) 1,4 ha. Zelen.
5. Ostri vrh (Orehovica, Pasji rep) 1,6 ha. Ribolla, Malvasia d'Istria, Riesling, Riesling Italico, Pinot nero.
2. Stranice (Podraga) 1,6 ha. Refosco, Schioppettino, Malvasia, Riesling Italico.
3. Zadomajc (Podraga) 0,8 ha. Pinot nero.
4. Golavna (Orehovica, Pasji rep) 1,4 ha. Zelen.
5. Ostri vrh (Orehovica, Pasji rep) 1,6 ha. Ribolla, Malvasia d'Istria, Riesling, Riesling Italico, Pinot nero.
Suolo / Geologia
Il terreno dei nostri vigneti è il risultato di una lenta ma inesorabile evoluzione morfologica che ha interessato le formazioni di
flysch marnoso-arenacee risalenti a oltre cinquanta milioni di anni fa. Queste rocce, particolarmente ricche di carbonato di
calcio, si sono formate in mare nell’epoca geologica dell’Eocene o, più precisamente, nel Cuisiano. La marna è una rocca
sedimentaria composta da granuli contenenti piccoli frammenti di rocce, grandi appena qualche centesimo di millimetro.
Il terreno risulta pertanto più compatto e trattiene l'acqua più a lungo.
L'arenaria è composta invece da frammenti più grandi, di qualche millimetro di spessore, rendendo il terreno meno
compatto e più secco. Le rocce contengono soprattutto calcite, quarzo e mica e in parte apatite, glauconite e ossidi
di ferro. Il flysch è composto in buona parte da frammenti di rocce più antiche, trasportate in questi luoghi da altre
zone, e nasconde grande quantità di fossili.
Per stabilire l’età delle nostre rocce è sufficiente analizzare alcuni organismi fossili di pochi micrometri di dimensione, presenti in mare all’epoca in cui si è formato il flysch, comunemente chiamati con il nome collettivo nanoplancton.
Per stabilire l’età delle nostre rocce è sufficiente analizzare alcuni organismi fossili di pochi micrometri di dimensione, presenti in mare all’epoca in cui si è formato il flysch, comunemente chiamati con il nome collettivo nanoplancton.
I fossili più grandi sono meno diffusi e raramente riusciremo a individuarli a occhio nudo nei nostri vigneti.
Se troviamo un pezzo di roccia nel terreno e lo osserviamo al microscopio, scopriremo la grande ricchezza
del passato di cui si nutrono oggi le nostre viti. L’arenaria contiene numerosi organismi marini eocenici e cretacei,
conservati integralmente o parzialmente. Ci sono soprattutto foraminifere quali Nummuliti, Assiline, Miliolidae,
Discocycline e altre, ma troviamo anche frammenti di briozoi, alghe rosse, conchiglie e altro ancora.
La genesi in mare
Nonostante la distanza dalle Alpi, la nostra area è fortemente legata alla loro orogenesi. Partiamo dalla fine del Cretaceo,
quando sulla terraferma, nella Valle del Vipava e nel Carso, passeggiavano ancora i dinosauri. Nel frattempo sulla
piattaforma carbonatica in acque poco profonde e calde, dalle caratteristiche simili a quelle attualmente riscontrabili
in ambienti tropicali, quali le Bahamas, iniziava a formarsi il famoso calcare carsico. Già a quel tempo la placca
tettonica Adriatica, che si spostava inesorabilmente verso nord, rappresentava un fattore di disturbo per l’area.
Verso la fine del Cretaceo, all'epoca in cui si estinsero i dinosauri, lo scontro tra la placca Adriatica e quella
Euroasiatica determinò la chiusura definitiva dell’oceano e accelerò l'innalzamento delle Alpi.
Quando il fondale marino tra le due placche si increspava e si comprimeva, i sedimenti e le rocce che si erano
depositate in precedenza sui declivi sottomarini e sui loro margini si trovarono in una situazione di instabilità.
All'inizio si mossero poco, poi sempre più, diventando infine delle vere e proprie frane sottomarine talvolta di
enormi proporzioni, dette anche flussi torbiditici, che scivolarono nelle profondità del mare. Il sedimento
depositato a seguito dei flussi torbiditici è composto pertanto da frammenti di rocce e depositi preesistenti
che sono stati trascinati via dalla furia distruttrice del fango e delle rocce.
Questi fenomeni avvennero per lo più nell'Eocene, all'incirca quindici milioni di anni dopo l’importante passaggio
Cretacico-Terizario, caratterizzato dall’estinzione globale delle specie, inclusi i dinosauri. Le frane sottomarine
continuarono a scuotere il territorio delle attuali Alpi Giulie fino all'Istria e oltre per diversi milioni di anni.
Con il tempo, grazie al processo di litificazione, i sedimenti si sono trasformati in rocce. Nell’area della
Slovenia occidentale si è formato così uno strato di flysch di quasi un chilometro di spessore, facilmente
riconoscibile dalla sequenza di strati di marna, arenaria e pietrisco che conferiscono quel carattere
particolare al nostro paesaggio e ai nostri prodotti.
Dal mare al vino
Nel momento in cui le forze tettoniche sollevarono le rocce di flysch sopra la superficie marina ebbe inizio il processo di pedogenesi,
ovvero la trasformazione di rocce in suolo. Nell’arco di milioni di anni, influenzato dai fenomeni atmosferici, dai processi chimici e
dalla presenza di animali e piante, sulle rocce di flysch si venne a creare uno strato di terreno fertile, che va da pochi decimetri
fino a diversi metri di spessore, la cui struttura risulta particolarmente importante per la sensibilità della vite.
Laddove i processi di erosione del terreno non incisero sulla sua composizione, lo spessore del profilo si aggira intorno al metro.
Lo strato superiore del suolo è particolarmente ricco di preziose sostanze organiche ed è pertanto più scuro. Nonostante l’abbondanza
di carbonato di calcio nella roccia madre, in questa parte del suolo, che viene chiamato orizzonte eluviale o traslocato, non ve n’è quasi traccia.
Significa che ha subito una traslocazione allo strato inferiore, all’orizzonte illuviale, solitamente ricco di minerali ferrosi.
Pertanto la vite, grazie alle sue profonde radici, non si alimenta soltanto dagli strati superficiali del suolo, ma anche da quelli inferiori,
ovvero dalla roccia madre in decomposizione; e non solo, attraverso la dura roccia le radici trovano la via per arrivare ai minerali
che arricchiscono ulteriormente il prodotto finale.
Le mie vigne
I terreni di tutte le nostre vigne poggiano su strati di flysch, ma data la presenza al loro interno di alcune rocce
di origine diversa vi sono delle differenze tra loro. Per fortuna, direi, perché così siamo riusciti a
ottenere quella diversità di cui andiamo tanto fieri.
Nella base rocciosa del terreno a Zadomajc e Ravno Brdo si alternano arenarie e marne. Soprattutto marne, pertanto il terreno risulta più compatto e incline alla ritenzione idrica.
Nella base rocciosa del terreno a Zadomajc e Ravno Brdo si alternano arenarie e marne. Soprattutto marne, pertanto il terreno risulta più compatto e incline alla ritenzione idrica.
La situazione a Stranice è simile, ma in questo caso vi è una prevalenza di marna rispetto all’arenaria,
pertanto il terreno si presenta leggermente più pesante e più umido.
La vigna di Golavna è la più grande ed è anche quella che si distingue maggiormente dalle altre. Il terreno poggia su uno strato di arenaria più dura e più resistente,
La vigna di Golavna è la più grande ed è anche quella che si distingue maggiormente dalle altre. Il terreno poggia su uno strato di arenaria più dura e più resistente,
pertanto risulta più sottile, più leggero e più asciutto.
Mediante l'aratura in profondità si arriva più vicini alla base rocciosa riuscendo a mescolare meglio il terreno con la roccia madre.
Per questo il terreno a Golovna è più ricco di carbonato di calcio anche in superficie, a differenza delle altre zone dove è andato a
depositarsi quasi del tutto negli strati inferiori.
Clima nella valle del Vipava
Per la sua posizione geografica e le sue peculiarità naturali la Valle del Vipava si colloca in un'area di passaggio, incastonata tra l'altopiano di Trnovo a nord e il Carso a sud, ma esposta a ovest e, di conseguenza, soggetta agli influssi del clima mediterraneo. Nella Valle del Vipava il clima è submediterraneo con estati secche e calde e inverni miti. Qui si mescolano le influenze del clima alpino, mediterraneo e continentale. La Valle è nota per essere la zona più ventosa della Slovenia grazie alla Bora e alle sue caratteristiche raffiche che possono raggiungere anche i 240 km/h. (Fonte Ministero dell'ambiente e del territorio – Agenzia dell'ambiente della Repubblica di Slovenia)Temperatura media annuale
- Tmax.: 17,0 °C
- Tmin.: 7,5 °C
- Tmedia: 11,8 °C
Temperatura media durante la stagione di crescita dal 1. 4. al 31. 10.
- Tmax.: 22,6 °C
- Tmin.: 11,7 °C
- Tmedia: 16,5 °C
Topografia dei vigneti
VINI //\//>>><<<//\\////////||\\<<///|||| //|||\||<<<<\||/<<<///.//<<<//||\\<
Ouverture,
Petite Burja
Malvasia d'Istria: la nostra versione dell'orgoglio istriano.
Una varietà presente da sempre nei vigneti della Valle del Vipava. Viti giovani. Fermentazione in cisterne di acciaio.
Zelen: l'orgoglio della Valle. Una varietà esigente, particolare, diversa dalle altre. Viti giovani. Fermentazione in cisterne di acciaio.
Confezioni:
- 0,75 L: cartoni da 12 bottiglie,
Tabelle tecnice: PDF
Selezione,
Burja
Burja bela: l’anima e il cuore della mia produzione, costruito sull'antica gloria della Valle, il bianco Vipavec.
Riesling Italico 30%, Ribolla 30%, Malvasia 30%, altre varietà 10%. I vigneti sono misti, le varietà crescono una accanto all'altra.
Le mie vigne più vecchie: Ravno brdo di oltre 20 anni e Stranice di oltre 60 anni di età.
Maturazione e affinamento: un anno in botte, foudre (20 – 35 hL). Burja noir: la mia gioia e la mia passione. Pinot nero 100%. È l'unica varietà non autoctona dei miei vigneti, anche se esistono diverse testimonianze del fatto che il Pinot nero di Borgogna esista nella Valle del Vipacco da diversi decenni. Vigneti dai 10 ai 20 anni di età. Maturazione e affinamento: due anni in botte (da 10 hL a 15 hL) e in barrique da 225 L.
Burja Reddo: una provocazione e un gioco che coinvolge le antiche varietà di rossi da sempre in minoranza nella Valle del Vipava, per uso domestico. Schioppettino 50%, Franconia 30% e Refosco 20%. Vigneti giovani dai 4 ai 6 anni di età. Maturazione e affinamento: due anni in botte (da 10 hL a 15 hL) e in barrique da 225 L. In commercio dal 2016.
Confezioni:
- 0,75 L: artoni da 6 bottiglie.
- 1,5 L: cartoni da 3 bottiglie, casse di legno da 1 bottiglia.
- 3,0 L: casse di legno da 1 bottiglia.
Tabelle tecnice: PDF
Selezione vigneto singolo
La realizzazione materiale delle mie folli premeditazioni sul vino di eccellenza. Terreni selezionati, annate migliori, vinificazione accurata e al contempo audace.Confezioni:
- 0,75 L: casse di legno da 6 bottiglie.
- 1,5 L: casse di legno da 1 bottiglia.
- 3,0 L: casse di legno da 1 bottiglia.
CONTATTO //\//>>><<<//\\////////||\\<<///|||| //<<\||/<<<///.//<<</////||\\<
Posestvo Burja,
Primož Lavrenčič
OREHOVICA 46Si-5272 PODNANOS, Slovenia
e-mail: info@burjaestate.com
Cellulare: +386 41 363 272 (Primož)
Cellulare: +386 70 900 075 (Mateja)
DDV (IVA): SI81400306
KMG MID: 100921806
facebook.com/Wine.Estate.Burja
Dove siamo
Slovenia: eVino
Croazia: Label Grand
Italia: Les Caves de Pyrene
Germania: Christofer Radic – Sophisticated Bohemian (Berlin), Schu's deli kg food & wine (Hannover), Weinwelt Scheucher (München)
Svizzera: Setpember Vin&Vinyl
Belgio: Wijnhuis Tinto, Sloveense wijnen
Stati Uniti d'America: Zev Rovine Selections
Paesi Bassi: Smaragd Wijnen
Norvegia: Structure Wines
Danimarca: Winewise
Irlanda: Grapecircus
Regno Unito: Les Caves De Pyrene
Australia: Real wines
Canada: La Qv (Quebec), Context Wines (Ontario), Elite Brands Wine Distribution (Alberta)
Svezia: Wine Waves
Ungheria: BK518
Corea del Sud: Two Plus Wine 투플러스와인
PRESS //////\//>>/\\/<<<//\\////||\\<<///|||| //<<\||/<<<///.//<<</////||\\<
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